1 - PALAZZO PIANETTI
Antica residenza nobiliare appartenuta ai Marchesi Pianetti. Rappresenta l'unico esempio in Italia dello stile Rococò di matrice mitteleuropea, la stanza più caratteristica è la celebre Galleria degli Stucchi, lunga più di 70 metri, vi si intervallano scene dipinte a stucchi dai toni pastello. Attualmente è stata adibita a sede della Pinacoteca Civica, ospita al suo interno alcune delle più importanti opere di Lorenzo Lotto, uno dei maggiori pittori del Rinascimento.
2 - IL CORSO
Il corso Giacomo Matteotti di Jesi è indubbiamente uno dei più belli d'Italia. Parte dalla piazza della Repubblica per arrivare fino all'arco Clementino, chi visita la città non può perdersi la caratteristica passeggiata lungo questo scenografico viale dove si alternano monumenti storici e moderni negozi.
3 - PIAZZA FEDERICO II
Piazza dove il 26 dicembre 1194 nacque Federico II di Svevia, futuro imperatore del Sacro Romano Impero. Al tempo c'erano dubbi e dicerie sul fatto che la madre, Costanza d'Altavilla, potesse avere un figlio a causa dell'età avanzata, così il parto avvenne in pubblico, in un tendone prontamente innalzato all'interno della piazza. In seguito l'imperatore concederà molti privilegi alla sua città natale e le conferirà il titolo di Città Regia.
4 - TEATRO PERGOLESI
Dopo aver esplorato la città vale sicuramente la pena godersi uno dei numerosi spettacoli rappresentati in questo celebre teatro il cui nome rende omaggio al compositore Jesino Giovanni Battista Pergolesi. Al tempo venne inaugurato dal soprano Anna Guidarini, madre di Gioacchino Rossini, oggi ospita spettacoli teatrali e lirici di grande rilievo, assolutamente da non perdere.
5 - LE MURA
Spettacolare cinta muraria perfettamente conservata e che racchiude l'intero nucleo medievale della città. Sono state ricostruite sulle più antiche mura di origine romana e seguono la conformazione del territorio modellandosi e adattandosi a questo.
6 - ARCO CLEMENTINO
Posto alla fine del corso Giacomo Matteotti, è un Arco Trionfale dedicato al Papa Clemente XII per aver abolito il dazio sul grano e per aver sistemato la strada che da allora venne chiamata "Clementina" (l'attuale statale 76). Da questo monumento si può godere di una spettacolare visuale prospettica dell'intero corso.
7 - PALAZZO DELLA SIGNORIA
è un imponente palazzo pubblico, in origine sede della magistratura cittadina, il suo ruolo cambiò più volte durante il corso del tempo. Tra le varie funzioni che ricoprì divenne anche la prima Centrale Telefonica Automatica d'Italia, è attualmente sede della Biblioteca Comunale che si arricchi a seguito di una donazione della famiglia Pianetti al Comune, tanto che il suo nome cambiò in Biblioteca Planettiana.
8 - IL DUOMO
Dedicato a San Settimio è il principale luogo di culto della città di Jesi e sede vescovile. La Cattedrale attuale è stata costruita al posto di altre chiese che vi si sono avvicendate durante il corso dei secoli. Già in epoca romana nello spazio occupato dal Duomo sorgeva un antico tempio Pagano posto di fronte al Foro, esattamente nel luogo dove oggi è presente la Cattedrale circondata dal suggestivo contesto architettonico della piazza più importante di Jesi: piazza Federico II
9 - CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO E SCAVI ARCHEOLOGICI
Poco distante da Porta Valle si presenta questa Chiesetta che nasconde al suo interno qualcosa di inaspettato: chiedendo al parroco potrete visitare la parte sotterranea dove è possibile ammirare l'intera stratigrafia e distinguere alcuni reperti relativi ai diversi periodi, da quello romano, al medievale. Da visitare assolutamente!
10 - MONUMENTO A FEDERICO II
L'ennesimo omaggio all'imperatore. Posta a pochi passi dalla porta Bersaglieri si presenta questa imponente statua che raggiunge quasi i cinque metri. Qui Federico II è rappresentato nel pieno della sua maturità e con le vesti degli Imperatori Romani d'Oriente. Collocata in posizione defilata rispetto al centro, vale sicuramente la pena incamminarsi fuori dalla porta Bersaglieri per poter vedere questa opera degli artisti Benedetto Robazza e Herman Shwahn.