venerdì 2 maggio 2014

Le Mummie di Urbania




Urbania, conosciuta in epoca medievale come Casteldurante, si presenta ora come suggestiva città marchigiana arroccata su un ansa del fiume Metauro. La posizione geografica crea magnifici scorci, tutti da osservare, ma ciò che rende questo borgo unico si trova al suo interno.

Procedendo lungo le strade del centro storico si raggiunge la Chiesa dei Morti che conserva al suo interno 18 corpi, mummificati naturalmente, grazie ad una muffa che ha permesso ai cadaveri di essiccarsi e conservarsi per quasi 500 anni. Questi erano stati sepolti dalla Confraternita della Buona Morte, che aveva il compito di occuparsi della sepoltura degli indigenti, nel terreno retrostante alla Chiesa, adibito a cimitero. Vennero poi scoperti grazie all'editto napoleonico di Saint Claud del 1804 che prevedeva l'istituzione di cimiteri extraurbani per ragioni sanitarie e, in seguito alla riesumazione, i corpi risultarono intatti: in alcuni casi si sono conservati addirittura i capelli.

Nel 1833 le mummie furono esposte nella cripta dietro l'altare della chiesa, che prese a questo punto il nome di Chiesa dei Morti. L'ideatore della necropoli fu Vincenzo Piccini, ovvero la mummia ora conservata nella parte centrale del museo, con sua moglie e suo figlio. Questi, quando le mummie vennero riesumate, immaginò che fossero state sottoposte ad un qualche processo alchemico per potersi conservare, così, grazie alle sue conoscenze farmaceutiche decise di elaborare a sua volta una tecnica di mummificazione che fece applicare su sé stesso e sui suoi cari.

Il Priore Piccini, vestito con gli abiti della Confraternita, all'interno del suo museo è circondato da mummie che ci riportano ad affascinanti e macabre vicende: dalla donna morta di parto cesareo sulla quale sono ben visibili i segni del taglio, all'uomo impiccato, passando per il giovane accoltellato durante una veglia danzante e il fornaio, ma la mummia che forse più di ogni altra affascina e inquieta è quella dell'uomo che si dice fu sepolto vivo in uno stato di morte apparente. Sembra che costui si sia risvegliato all'interno della sua sepoltura, il suo corpo porta ancora i segni del terrore: è ben visibile la pelle d'oca e, sul volto, il sorriso sardonico.

A far da cornice a questo spettacolo grottesco sono presenti i teschi di cadaveri meno conservati e un lampadario, realizzato con le ossa provenienti dal cimitero.

Orari e Informazioni:

chiuso il lunedì e il 2 novembre
orari di apertura stagionali

Ingresso Intero 2€, Ridotto 1€

Tel: 0722 313140


Altri Luoghi da visitare ad Urbania:

Il Palazzo Ducale e il Museo Civico, il Museo Diocesano, le botteghe di ceramica, il Palazzo Comunale, la Cattedrale e le varie Chiese disseminate per la città.

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